LINIBIZIONE DEL FATTORE DI CRESCITA TUMORALE MIGLIORA GLI ESITI DELLA TERAPIA STEROIDEA NEI PAZIENTI CON SJS TEN
LINIBIZIONE DEL FATTORE DI CRESCITA TUMORALE MIGLIORA GLI ESITI DELLA TERAPIA STEROIDEA NEI PAZIENTI CON SJS TEN
È stato dimostrato che l’assunzione della pillola può ridurre dal 30 al 50 per cento le possibilità di sviluppare un tumore ovarico rispetto a chi non ne ha mai fatto uso. Tale riduzione è stata osservata anche nelle donne con mutazioni dei geni BRCA1 e 2 e quindi ad alto rischio familiare di sviluppare un cancro del seno o dell’ovaio. Tuttavia oggi la pillola non è considerata un farmaco preventivo per il tumore ovarico. Probabilmente, come accennato all’inizio, potrebbero avere un ruolo le infezioni sistemiche o lo stress ma, per esempio, su quest’ultimo fattore le idee non sono affatto chiare e mancano le prove scientifiche che testimoniano un coinvolgimento causa-effetto.
- Nelle prime settimane di trattamento questi farmaci possono scatenare (in misura diversa da farmaco a farmaco e in relazione alle caratteristiche individuali) un effetto paradossale di esacerbazione dei sintomi detto flare-up.
- In ambito nefrologico, è stata recentemente condotta dal Gruppo di Nefrologia Clinica Piemontese un’indagine retrospettiva volta a valutare l’approccio alla prevenzione del danno osseo nei pazienti in terapia steroidea in Piemonte e Valle D’Aosta.
- Il Fracture Risk Assessment Tool (FRAX), patrocinato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, stima la probabilità a 10 anni di frattura nelle donne non trattate in post-menopausa e negli uomini con età pari o maggiore a 50 anni (7).
- Grazie a questo approccio infatti i ricercatori sono stati in grado di evidenziare alcune molecole che permettono di distinguere gli animali correttamente allevati da quelli sottoposti a pratiche anabolizzanti a base di steroidi sessuali, che sono proibite in Europa.
- Gli effetti collaterali più frequenti dipendono dalla sospensione della produzione e quindi dell’azione degli ormoni maschili.
Il testosterone prodotto dai testicoli maschili stimola la crescita del tumore della prostata. La terapia ormonale cerca di contrastare questa azione rallentando o bloccando la sintesi del testosterone (deprivazione androgenica). Si utilizzano nelle donne in premenopausa con lo scopo di indurre una menopausa temporanea. Nelle donne con neoplasia mammaria con recettori ormonali positivi in fase iniziale di malattia, operate, la terapia può essere associata a un inibitore dell’aromatasi o a tamoxifene per 5 anni. Nelle donne con neoplasia mammaria con recettori ormonali positivi in fase avanzata di malattia, gli agonisti dell’LHRH vengono associati alla terapia endocrina indicata per la paziente.
Terapia dell’osteoporosi da glucocorticoidi
La più comune pillola contraccettiva combinata a base di estrogeni e progestinici contiene ormoni simili a quelli che regolano il ciclo mestruale e influiscono, anche nella loro versione naturale, sul rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore dipendenti da ormoni nelle donne. Visto il continuo incremento di questi casi, diventa sempre più importante una maggiore informazione e controlli più serrati nelle palestre dove si pratica bodybuilding. E’ necessario che questi ragazzi capiscano i severi e spesso irreversibili danni che possono procurasi con una dieta iperproteica associata ad un abuso continuativo di sostante anabolizzanti.
La terapia è di regola quotidiana, almeno fino al raggiungimento di dosaggi molto bassi. In fase di raggiunta remissione – spesso sostenuta dalla contemporanea assunzione di farmaci diversi, appartenenti alla classe dei DMARDS – si potrà tentare la posologia a giorni alterni prima della eventuale sospensione. Peraltro, lo schema posologico a giorni alterni usato fin dall’inizio sembra possibile soltanto con alcuni farmaci, per esempio il desametasone, grazie alla lunga emivita del farmaco. Il Profilo Farmacologico prende in considerazione gli effetti collaterali più comuni e anche i meno frequenti in modo che siate preparati qualora dovessero verificarsi. Sono stati, invece, tralasciati gli effetti collaterali molto rari, ossia quelli che molto difficilmente accuserete.
- In quest’ultimo caso occorre anche accertarsi che non ci sia una gravidanza in atto prima di iniziare la cura.
- L’osteoporosi indotta da glucocorticoidi (GIO) è un’importante causa di osteoporosi secondaria che inizia precocemente nel corso della terapia anche per dosaggi bassi.
- Se si è portatori delle mutazioni BRCA è importante consultare il proprio medico per valutare pro e contro ed eventualmente considerare di ricorrere ad altre soluzioni contraccettive.
- Gli antiandrogeni sono farmaci che bloccano l’interazione tra l’ormone sessuale maschile e questi recettori, inibendo così la crescita del tumore.
Sono ben noti gli effetti negativi dei cortisonici sul metabolismo glicidico, laddove possono essere causa di diabete meta-steroideo, soprattutto se utilizzati per tempi prolungati e a dosi elevate, in soggetti geneticamente predisposti. Quest’ultima azione è legata al generale effetto catabolico degli ormoni steroidei atto a incentivare il catabolismo proteico, diminuendo la mineralizzazione ossea e stimolando la mobilizzazione degli acidi grassi e del glicerolo dai siti di deposito. Prima di essere avviati al trattamento sarete sottoposti ad esame del sangue e a visita medica. Se le analisi del sangue sono nella norma, sarete sottoposti al primo ciclo di trattamento.La chemioterapia C-VAMP si somministra per infusione in vena (per endovena) attraverso una cannula (un tubicino sottile che viene introdotto nella vena del braccio o della mano).
Steroidi
Nei pazienti con sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, due manifestazioni cutanee molto gravi con una componente iatrogena elevata, l’aggiunta di un inibitore del fattore di necrosi tumorale alla terapia steroidea può ridurre la durata della malattia nella fase https://pharmex.ro/dove-acquistare-winstrol-le-ultime-notizie-sulle/ acuta e la degenza ospedaliera. Sono molteplici i farmaci utilizzati nel trattamento del mieloma multiplo, ognuno caratterizzato da un diverso meccanismo d’azione. Ciascuna di queste categorie può contenere farmaci con target diversi (vedi “Terapie attuali per il mieloma multiplo”).
È ancora da chiarire se l’inibizione del fattore di necrosi tumorale (tumor necrosis factor, TNF)-α fornisce un approccio migliorativo per la cura di queste patologie. Negli ultimi anni sono stati fatti enormi progressi nel trattamento del mieloma multiplo. Gli ormoni sono sostanze naturalmente presenti nell’organismo, fondamentali per regolarne le funzioni. Sono liberati nel circolo sanguigno da ghiandole che sono dette endocrine, perché riversano i loro prodotti all’interno dell’organismo, diversamente da quelle esocrine, per esempio quelle sudoripare, che secernono all’esterno. Oltre al dolore, risultati simili tra i 2 gruppi sono stati ossercati anche per la funzione fisica, con una variazione del punteggio WOMAC pari a -7,1 nel gruppo trattato con triamcinolone e a -9,2 nel gruppo placebo. Il danno cartilagineo evidenziato mediante imaging a risonanza magnetica è stato valutato mediante l’indice validato CDI, che si focalizza sulle regioni articolari maggiormente esposte al danno.
Terapie Biosimilari per la Psoriasi
L’esperienza nell’alopecia areata ha dimostrato successi significativi in un quarto dei pazienti affetti da forme gravi. Il dosaggio deve aggirarsi intorno ai 3 grammi al giorno, da raggiungersi gradualmente per la possibile comparsa di effetti collaterali gastroenterici o, più seri, a livello epatico o ematologico. La cura va protratta per un minimo di 3 mesi e va praticata una terapia di mantenimento a dosi più basse nei soggetti a rischio di recidive.
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La consistente riduzione dei livelli di testosterone in circolo, necessaria per contrastare la crescita delle cellule tumorali, si può ottenere grazie a specifici farmaci oppure con un intervento di orchiectomia bilaterale. In condizioni fisiologiche, la maggior parte degli ormoni androgeni è prodotta dai testicoli in risposta alla stimolazione dell’ormone luteinizzante (LH) – asse ipotalamo-ipofisario-gonadico – e una parte molto minore (10 per cento) viene secreta dalle ghiandole surrenaliche. I cosiddetti agonisti dell’LHRH (o GnRH) agiscono a monte rispetto agli altri farmaci ormonali, perché bloccano la produzione dell’ormone luteinizzante (LH), con cui l’ipofisi stimola l’attività delle ovaie e dei testicoli.
Qualora avvertiate qualunque effetto che ritenete possa essere connesso con l’assunzione del farmaco, ma che non è citato nel Profilo Farmacologico, parlatene con l’oncologo che vi ha in cura. Gli steroidi in forma liquida si somministrano per iniezione in muscolo (per intramuscolo) o in vena (per endovena) attraverso una cannula (un tubicino sottile che viene introdotto nella vena). In questo caso possono essere somministrati sia in bolo (in dose massiva non frazionata nel tempo) sia goccia a goccia (durata dell’infusione circa 30 minuti). Gli steroidi possono essere somministrati anche attraverso il catetere venoso centrale che viene inserito sotto cute in una vena vicino alla clavicola. Se il livello di androgeni è molto alto, alcuni centri adottano un test di soppressione con desametasone per aiutare a stabilire se il problema sia dovuto a un adenoma o a un’iperplasia surrenale. In caso di iperplasia surrenale, la somministrazione del farmaco desametasone inibisce la produzione di androgeni da parte delle ghiandole surrenali.
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Un esempio è il tamoxifene, un anti-estrogeno che mima in parte l’azione degli estrogeni stessi, ottenendo però l’effetto opposto, cioè di proteggere dal tumore del seno e dalle sue ricadute. In alcuni tipi di tumore sensibili agli ormoni, come quello del seno o della prostata, il trattamento con antagonisti degli ormoni stessi è quindi un caposaldo della profilassi e della cura. Lo steroide (prednisone o metilprednisolone) a dosaggio spesso generoso rappresenta il farmaco imprescindibile per spegnere l’aggressione immuno-mediata e controllare l’epatite acuta sotto il profilo biochimico e florida dal punto di vista istologico (1-3).
Quando la pompa sarà stata collegata al catetere centrale, potrete fare ritorno a casa. Prima di lasciare l’ospedale, vi saranno fornite tutte le istruzioni relative alla pompa, vi sarà spiegato come gestirla e che cosa fare in caso di malfunzionamento. Dopo quattro giorni di trattamento, dovrete tornare in ospedale per rimuoverla.Nel caso in cui non fosse disponibile una pompa, sarete ricoverati e sottoposti al trattamento in ospedale.Il metilprednisolone può essere somministrato per infusione goccia a goccia o sotto forma di compresse per via orale. Nel primo caso, la terapia è attuata in regime di day hospital (dura circa 30 minuti). Nel caso di assunzione per via orale, è importante seguire rigidamente la prescrizione del medico. L’oncologo vi prescriverà un preparato antimetico, che dovrete prendere seguendo rigorosamente le sue indicazioni, anche se non accuserete alcun senso di nausea, in quanto alcuni farmaci sono più efficaci a prevenirla piuttosto che a ridurla una volta che si sia manifestata.
Alfonso Moraleja Juárez es Doctor en Filosofía y Ciencias de la Educación por la Universidad Autónoma de Madrid y Graduado en Ciencias Políticas por la UNED. En la actualidad, dirige en la Universidad Autónoma de Madrid la publicación de Filosofía y Letras Cuaderno Gris. Compagina la docencia en el IES Joan Miró con la de alumnos de altas capacidades (PEAC) y con los alumnos del Master MESOB en la UAM.